Nel 1891 Gauguin si reca a Tahiti, isola che nel suo immaginario appare paradisiaca e primitiva. L'artista desidera vivere in questo luogo d'estasi, di calma e d'arte.
Le sue difficoltà finanziarie, le sue preoccupazioni estetiche e questo invito al viaggio di stampo prettamente baudelairiano, lo spingono lontano per sfuggire a questa lotta europea contro il denaro: per essere finalmente libero.
Questa composizione è tipica delle opere dipinte agli inizi del suo primo soggiorno nel Pacifico: si tratta di tele che mostrano spesso donne tahitiane intente nello svolgimento di semplici incombenze quotidiane. In questo caso, le massicce figure ieratiche hanno ognuna il loro spazio, che rende possibile il susseguirsi di arabeschi in un'armonia perfettamente organizzata. I visi che disegnano una maschera o un profilo sono piuttosto simili, ma segnati dalla malinconia.
Le figure disegnate da Gauguin sono definite da una spessa linea di contorno, elegante e decorativa che l'artista traccia con perfetta padronanza. Con la scelta di atteggiamenti un po' statici, l'artista scandisce la composizione secondo una misteriosa ed armoniosa geometria, realizzando così quello cha ha tutta l'aria di essere più una scena di genere che un autentico duplice ritratto.
Declinazoni:
Big (7x40 cm) - Small (4x40 cm)