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Sterrennacht, Vincent Van Gogh

Sin dal suo arrivo ad Arles, nel 1888, la rappresentazione degli "effetti di notte" diventa una preoccupazione costante per Van Gogh. Nel periodo di ricovero in manicomio l'artista realizza Sterrennacht (Notte stellata), opera che si coglie con immediatezza apparentemente semplice, ma di natura molto complessa.
L'opera raffigura un paesaggio notturno di Saint-Rémy de Provence poco prima del sorgere del sole. In primo piano l'artista ha dipinto un alto cipresso scuro. In una piccola valle è situato un paesino simile al villaggio olandese in cui era nato, dominato dalla cuspide di un campanile. Sullo sfondo alte colline tagliano la tela diagonalmente, così che la maggior parte della superficie pittorica è occupata dalla falce di luna e dal vasto cielo stellato.
Nel periodo di realizzazione di questa tela, i quadri di Van Gogh si caricano di significati simbolici: il cipresso rappresenta quasi l'aspirazione all'infinito, la forza della pace cercata, specchio dell'anima del pittore; il paesaggio, a prima vista idilliaco e riconciliante, manifesta invece la personalità tormentata di Van Gogh. Le colline, trattate con linee ondulate e parallele, sembrano minacciose acque ribollenti, mentre il cielo vorticoso, con stelle più o meno splendenti, sembra percorso da pericolose palle di fuoco trascinate dalla corrente dello spazio.
Ogni segno di Van Gogh è un gesto con cui affronta la realtà per cogliere e far proprio il suo contenuto essenziale: la vita. […] Alla ricerca conoscitiva, al classicismo totale, l'artista oppone la propria etica, il proprio romanticismo ad oltranza: la pittura di Van Gogh è alla radice dell’espressionismo, come proposta di un’arte-azione.
La domanda che lo assilla è: come si dà la realtà, non già a chi la contempla per conoscerla, ma a chi l’affronta vivendoci dentro, sentendola come un limite di cui soffre, di cui non può liberarsi se non affrontandola, facendola propria, identificandola con quella passione della vita di cui alla fine si muore? Non impressione, sensazione, emozione, visione, intelletto: ma pura e semplice percezione della realtà nella sua esistenza qui, ora. Soltanto prendendo coscienza del limite e forzandolo, si arriverà a schiantarlo. Ciò che Van Gogh vuole è una pittura vera fino all’assurdo, viva fino al parossismo, al delirio, alla morte. Van Gogh sembra riflettere: la realtà è altra da me, ma senza "l’altro" io non avrei coscienza del mio essere "io", non sarei. Quanto più l’altro è altro, diverso, incomunicante, tanto più io sono io, tanto meglio scopro la mia identità, il senso-non-senso del mio essere nel mondo.
(Tratto da: L’Arte moderna, G. C. Argan)

Declinazoni:
Big (7x40 cm) - Full (4x40 cm) - Small (4x40 cm) - Square (15x15 cm) - Earrings (4x4 cm)


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